Quantum Break – Anteprima
È ormai passato più di un anno da quando, durante l’E3 2013, venne annunciato Quantum Break.
L’esclusiva Xbox One fece parlare molto di sè sia per il team che vi è dietro, i Remedy, ma soprattutto per la singolare scelta di creare, in parallelo al gioco, una serie televisiva con attori in carne ed ossa, destinata ad evolversi a seconda delle scelte adottate dal giocatore.
All’evento losangelino, tuttavia, nulla venne mostrato relativamente al gameplay del titolo e, passato anche l’E3 2014 senza alcuna novità, l’appuntamento con Quantum Break era fissato per la Gamescom: il titolo si è stato finalmente mostrato al pubblico allo showcase Microsoft in una sessione di gameplay di ben otto minuti.
Remedy è divenuta famosa negli anni per aver creato giochi del calibro di Max Payne e Alan Wake, capaci di mixare perfettamente delle solide basi di gioco ad una trama stellare.
Quantum Break, per quanto visto finora, sembra ricalcare appieno questa filosofia, ponendosi fin d’ora come una delle future esclusive più importanti di Xbox One.
Emmett Lathrop Brown secondo Remedy
L’approdo di Quatum Break alla Gamescom è stato in primis utile a definire molti dei dettagli della trama del titolo.
Si sapeva solo infatti che la nozione di tempo sarebbe stata fondamentale all’interno della produzione Remedy, ma poco si conosceva circa l’identità del protagonista e del background narrativo di fondo.
Dopo l’evento di Colonia sappiamo quindi che Quantum Break narra le vicende di un uomo, Jack Joyce, che viene coinvolto in un tentativo di viaggio del tempo di cui si perde il controllo.
Il fallimento dell’esperimento porta con sè delle conseguenze terribili, creando una profonda spaccatura temporale e rischiando di cancellare lo stesso concetto di scorrere del tempo.
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Gli effetti più gravi si manifestano tramite dei paradossi temporali, con momenti in cui il tempo si ferma o istanti in cui vi avviene una ripetizione ciclica degli eventi.
Nonostante gli enormi rischi, c’è però chi è vuole portare avanti tali esperimenti: la Monarch Corporation, multinazionale responsabile dell’esperimento scientifico, determinata a controllare e vendere i viaggi nel tempo.
Solo Jack può fermare tutto questo, poiché il suo coinvolgimento nell’incidente gli ha permesso di accedere a dei poteri particolari, che gli consentono di muoversi all’interno dei paradossi temporali e di crearne lui stesso di nuovi.
Tuttavia anche i soldati della Monarch possiedono questa capacità e sono comandati da una persona con ben sedici anni di esperienze e prove di viaggi nel tempo, cosa che rende l’impresa del protagonista quanto mai ardua.
Time paradox
L’aspetto sicuramente più interessante di Quantum Break emerso dalla demo è il gameplay, che unisce elementi comuni a molti TPS con interessanti novità.
Le fasi di shooting presenti in Quantum Break, in apparenza, ricordano molto da vicino quanto già visto in moltissimi altri third person shooter, con anche l’ormai canonica possibilità di sfruttare delle coperture per ripararsi.
L’elemento discriminante del tutto è però il tempo. Come sopra specificato il protagonista Jack è in grado di manipolare questo elemento ed è proprio ciò a rendere interessante il sistema di gioco alla base del titolo Remedy.
È infatti possibile rallentare il tempo, lasciando Jack immune da tale rallentamento. Egli acquisisce così per pochi istanti una super velocità che gli permette di cambiare in una frazione di secondo copertura e offre la possibilità di tendere agguati ai nemici, i quali sono ancora convinti che egli si trovi dietro il precedente riparo.
Il bullet time mette anche a disposizione l’opportunità di aggredire i nemici oltre che ingannarli.
Durante la fase di blocco parziale del tempo ci si può infatti avvicinare ad un nemico e metterlo fuori gioco con estrema facilità, pena il ritorno del flusso temporale a livelli normali.
Una moneta a due facce dunque quest’ultima opzione, di grande utilità se è rimasto un solo avversario, ma da valutare con attenzione qualora le bocche di fuoco nemiche siano ancora molteplici.
Tuttavia i poteri del protagonista non si fermano qui e, nella demo mostrata, Jack ha dimostrato di possedere un’ulteriore capacità, in grado di creare una bolla di freeze in una certa area, arrestando così tutto ciò che si trova al suo interno e tutto ciò che prova a passarvi attraverso.
La distinzione appena fatta è doverosa in quanto più volte nella sessione di gioco mostrata, successivamente all’attivazione di tale capacità, il protagonista ha sparato una serie di colpi verso tale bolla e anch’essi sono stati fermati.
Terminato il congelamento questi hanno ripreso il loro moto e sono giunti in massa sul malcapitato avversario, riproducendo quello che si potrebbe definire un effetto mitraglia.
Ovviamente i poteri di cui Jack dispone non hanno utilizzi illimitati, ma sono regolati da un indicatore visibile nell’angolo in basso a destra dell’interfaccia di gioco.
Tale barra si consuma piuttosto velocemente e necessita di circa cinque secondi per iniziare la fase di ricarica e tornare piena.
Pertanto, per quanto forti siano, è necessario effettuare un’attenta valutazione del come e del quando utilizzare le potenzialità a disposizione del protagonista.
Questo quanto è stato visto, ma non dubitiamo che Remedy abbia intenzione di inserire nel gioco finale ulteriore poteri oltre ai due di cui si è sopra discusso.
Stessa considerazione vale per gli antagonisti, anch’essi mostrati in sole due tipologie nella demo.
Il nostro interesse, più che sui soldati standard, si focalizza sugli ‘agenti’ Monarch, in grado, grazie alla tecnologia offerta dalla società per cui lavorano, di muoversi all’interno dei paradossi temporali proprio come Jack.
Nel filmato della Gamescom tali ‘agenti’ sono apparsi nella parte finale del video e sono riusciti con il loro arrivo a variare sostanzialmente l’approccio di gioco.
Se nei primi minuti del giocato, Jack appariva infatti come un cacciatore che stana le prede, in quest’ultima fase della demo è lui ad essere divenuto la preda.
Gli agenti sono molto più coriacei dei nemici normali e, per quanto è parso di capire, non possono essere stesi tramite il corpo a corpo: la tattica da seguire nei loro confronti deve essere più ragionata. L’obbiettivo diviene quello di aggirarli e colpire il meccanismo sulle loro spalle, il dispositivo che gli permette di muoversi all’interno delle spaccature e annullare i nostri poteri.
Aspettiamo quindi di vedere come saranno gli eventuali altri tipi di avversari presenti e soprattutto quali ulteriori, interessanti variazioni porteranno alla formula di gioco.
Non solo TPS
Quantum Break non è solo un corri, muoviti e spara, ma presenta anche al suo interno delle fasi platform; questa è un’altra novità emersa dalla fiera di Colonia, per la precisione da una sessione di gioco che è stata mostrata alla stampa a porte chiuse.
Terminata infatti la sequenza nella quale si sconfiggono i soldati della Monarch Corporation, i giornalisti hanno potuto osservare un’ulteriore sessione di gioco, nella quale una nave si schianta contro il ponte sul quale si trova il protagonista.
In questo frangente, a quanto è stato scritto, il compito di Jack è quello di fuggire dal ponte, mentre il tempo è bloccato in una sorta di loop infinito.
Gli oggetti continuano a muoversi secondo lo stesso schema e per avanzare è necessario decidere il momento adatto nel quale fermarli o sbloccarli.
Purtroppo, non avendo avuto modo di vedere tale sezione, possiamo esprimere solo considerazioni superficiali in merito, ma pensiamo che l’inserimento di alcune sezioni platform possa essere un ottimo modo per variare il ritmo di gioco, a patto che esse siano ben pensate e stimolino il giocatore.
Di certo, vedendo la premessa di base relativa alla meccanica del tempo, le potenzialità ci sono tutte, pertanto siamo più che fiduciosi.
Sempre restando sulla sezione extra mostrata, una delle particolarità che ha colpito molto chi è riuscito a vederla è stata la straordinaria interattività dell’ambiente di gioco in risposta alle azioni del giocatore.
In realtà tale caratteristica era ben visibile anche durante i primi minuti della demo.
Non si fa qui riferimento solo alla presenza di oggetti con cui interagire a livello di gameplay, come ad esempio, la tanica che viene fatta esplodere ad un certo punto della demo, ma il discorso è relativo all’ interattività ‘passiva’ che lo scenario offre.
Decine e decine di oggetti reagiscono a schermo se colpiti o toccati, ma ciò che più impressiona rimane sicuramente la reazione di tutto l’ambiente all’attivazione dei poteri temporali.
Una singolarità di rilievo per questa next gen, che, fino ad ora, ha troppo spesso messo in mostra delle bellissime ambientazioni senza però conferire loro una vera anima di movimento ed interazione.
La non serie TV
La Gamescom è stata infine utile per dissipare i dubbi circa la fantomatica questione della serie televisiva a cui Quantum Break risulta legato a doppio filo: la questione è perfettamente riassunta dal titolo del paragrafo.
Quantum Break non verrà supportato da quella che viene definita propriamente serie televisiva ma, alla fine di alcune sequenze di gioco importanti, saranno presenti degli episodi, girati in live action.
Non sarà presente nessun contatto con un supporto esterno, quale la TV, ma tutto sarà contenuto all’interno del disco di gioco.
L’aspetto interessante è che, come già specificato sopra, gli episodi che vedremo saranno pienamente influenzati dalle scelte da noi prese e che, caratteristica ancor più interessante, essi racconteranno la storia dal punto di vista dei cattivi della Monarch Corporation.
Ovviamente, nonostante il sistema ad episodi abbia un limite, tale idea si può rivelare una buona carta per incuriosire l’utente e fargli rigiocare più volte il titolo, spingendolo anche ad attuare scelte differenti.
È stato confermato che le puntate live action verranno girate nei prossimi mesi, speriamo che la qualità del prodotto sia pari al livello del gioco, perchè riteniamo sarebbe ingiusto rovinare un’esperienza multimediale così promettente per una regia o recitazione degli episodi sottotono.
Time travel
Quantum Break non ha mancato di stupire nel corso della Gamescom. Con un semplice giocato di otto minuti, Remedy è stata in grado di far salire l’hype di migliaia di giocatori, mostrando un titolo che pare perfettamente all’altezza, se non superiore, alle precedenti produzioni del team.
Ciò che in parte preoccupa è la qualità degli episodi live action integrati, in grado sì, se ben realizzati, di dare una marcia in più al gioco, ma al contempo armi a doppio taglio capaci di affossare parte del fattore immersione qualora la qualità degli stessi non si riveli all’altezza.
Vorremmo subito mettere le mani su Quantum Break per levarci questo atroce dubbio, ma purtroppo dovremo aspettare 2015 inoltrato per vedere la riuscita o meno del prodotto complessivo.
È proprio in questi casi che un bel viaggetto nel tempo farebbe certo comodo.