Fighting EX Layer – Un tuffo nel passato
Dopo anni a realizzare porting di titoli di altre società finalmente i ragazzi di Arika, storica società nipponica fondata dal creatore di Street Fighter 2 (il mitico Akira Nishitani aka NIN per i vecchi come me), sono tornati sulla scena dei picchiaduro con Fighting EX Layer. Dopo aver visto vari video e seguito lo sviluppo del titolo finalmente abbiamo messo le mani sulla beta e provato di persona cosa propone di nuovo questo titoli in una scena che nel 2018 sembra affollatissima. Intanto ve lo dico subito, a me l’amaro in bocca è rimasto e un pò di delusione al momento non posso negarla, ma andiamo con ordine.
Quando il low budget si vede ma a te frega solo di usare nuovamente Skullomania!!
Intanto partiamo con il dire che la beta ci mette a disposizione Kairi, Garuda, Skullomania, Darun Mister, Allen Snider e Shirase, quindi tutte vecchie conoscenze che abbiamo visto nella serie Street Fighter EX. Il fatto che per scegliere il nome ci abbiamo messo un pò e che praticamente fino a oggi sono stati annunciati solo lottatori facente parte dello spin-off della serie Capcom ci fà comprendere da subito che i programmatori abbiano deciso di puntare molto sul richiamo a quella serie quasi proponendoci il quarto capitolo invece che andare semplicemente a richiamare il loro Fighting Layer con un sequel vero e proprio. Il titolo è praticamente identico a quello del 1998, con la sola introduzione del sistema Gougi che ci vedrà scegliere tra diversi elementi che potremo sfruttare nel corso di un combattimento. Potremo ad esempio inserire un gougi per aumentare il nostro attacco, anche più di uno, la velocità, difesa o attivare un armor e cosi via. Il sistema secondo l’ideatore dovrebbe consentire di avere incontri molto più divertenti e appassionanti, in grado quindi di essere avvincenti fino alla fine dando la possibilità a ogni giocatore di configurare al meglio il proprio stile. Tutto molto bello sulla carta, al momento di questa beta però i problemi legati al titolo sono davvero tanti e dopo l’entusiasmo iniziale si vedranno tutte quelle cose che speriamo vengano riviste e corrette. Il titolo ha il classico sistema di un picchiaduro della casa di Osaka, quindi con una bella barra energetica per la vita, tre per effettuare le super e la lista dei gougi scelti (che si attiveranno con il tempo, mentre giochiamo, andando a caricarsi) ma è davvero quello di due decadi fa, senza eccezione. Qualsiasi lottatore sceglierete avrete immediatamente l’idea di starlo utilizzando da sempre, il gameplay è infatti rimasto lento e legnoso, con i personaggi che saltando lievitano un pò…insomma sembra più una remastered che un titolo in uscita nel 2018. Non siamo rimasti soddisfatti da questa scelta di Arika, va bene riproporre lo stile del loro titolo ma andrebbe anche inserito nel contesto odierno, dove come minimo un picchiaduro ha una velocità doppia rispetto questo, e ricordiamo che già negli anni ’90 i loro prodotti erano considerati lenti. Poi, sebbene sia presto per affossarli, i gougi vanno a sbilanciare tutto il sistema di gioco permettendo le classiche combo da “il tocco della morte”, dove basta che entri un pugno ed è possibile iniziare una combinazione di attacchi che vi azzera la barra vitale. Se arcade stick alla mano, ma anche con l’Hori pad, il titolo mi ha lasciato indifferente e quasi preso dalla voglia di andare a lanciare il Mame, dal punto di vista grafico le cose non sono da meno. I personaggi sono davvero ben fatti e con tantissimi dettagli, i loro modelli non hanno quasi nulla da invidiare a quelli strepitosi di Tekken 7 o Street Fighter V…quando sono fermi. Purtroppo anche in questo campo gli sviluppatori si sono dimenticati di inserire una marea di animazioni che oggi sono indispensabili per dare credibilità e fluidità a modelli cosi dettagliati. Il risultato finale è purtroppo che ci troviamo di fronte a lottatori che si muovono in modo legnoso, che scivolano sul pavimento e sono al 100% identici a quelli del 1998. Insomma qui c’è davvero poco da fare, sembra proprio una remastered a tutti gli effetti, con i fondali che risultano spettacolari e molto belli ma anche questi privi di animazione e praticamente morti, come non notare le centinaia di foglie sparpagliate a terra impassibili al vento e a noi che ci passiamo sopra, ad esempio.
Conclusione
Purtroppo Fighting EX Layer è rimandato, la beta ci ha mostrato un titolo dal sistema di combattimento vecchio, lento e legnoso e con delle animazioni che dal 1998 a oggi non si sono evolute. Il sistema dei gougi poi è da rivedere, al momento non sembra essere in grado di far ribaltare un incontro o di dare quella varietà al gameplay in grado di renderlo appagante. Arika ha ancora molto da lavorare e speriamo possa prendere spunto dalle critiche per poter portare su PlayStation 4 un degno erede sia della serie Street Fighter EX che del suo affascinante Fighting Layer. Al momento però non siamo altro che di fronte a una sorta di remastered che cosi com’è non potrà certo competere con gli agguerriti concorrenti che nel 2018 scenderanno sul ring, a iniziare proprio dalla versione Arcade del quinto capitolo del franchise made in Osaka.

I videogiochi li ha scoperti con Star Force, da allora è stato amore puro. Dal 2000 recensisce giochi di ogni genere e forma, passando per tutti i maggiori siti del settore in attesa del Dreamcast 2 e il riscatto di Sega.