Yoshi’s Woolly World – Provato
Milano – Open day Nintendo: Una delle qualità migliori di Nintendo è la capacità di sviluppare giochi sempre freschi, innovativi e divertenti prendendo ed adattando lo stesso concept di base dei predecessori.
Questa è una proprietà che interessa tutte le principali saghe della casa giapponese e dalla quale non è esclusa quella relativa a Yoshi.
In tale ottica non sorprende quindi quanto visto durante l'E3 2014, dove Nintendo ha messo in mostra il dinosauro verde in una vecchia veste, non mancando però di inserire elementi in grado di catturare l'attenzione dei giocatori.
Yoshi's Woolly World riprende infatti molte meccaniche già viste nella serie, affiancandovi però uno stile grafico completamente rinnovato rispetto al passato.
Uno stile grafico che risulta splendido per resa e si adatta perfettamente al prodotto che Nintendo ha voluto creare.
Carino e coccoloso
Generalmente le considerazioni in ambito grafico appaiono in calce ai nostri articoli, preceduti dall'analisi del gameplay e da un breve excursus sulla trama se essa è sufficientemente rilevante.
Nel caso di Yoshi's Woolly World ci sembra però saggio attuare un rovesciamento di parti e parlare immediatamente del comparto grafico che caratterizza il titolo.
Questo non perchè vi sia una resa grafica spaccamascella – anche se essa risulta comunque godibilissima nel titolo Wii U – ma poichè vi è una stretta interconnessione tra suddetto elemento e il gameplay alla base del prodotto.
In Yoshi's Woolly World tutti gli elementi a schermo sembrano essere fatti di lana o lavorati a maglia e trasmettono perfettamente l'idea di morbidezza e sofficità.
In realtà un'idea simile era già stata applicata da Good-Feel, team addetto allo sviluppo di Yoshi's Woolly World, in un altro gioco: Kirby's Epic Yarn.
Il titolo, uscito nel 2010 su Wii, al tempo stupì tutti per la singolare componente visiva, basata su una rappresentazione del mondo formato solo da stoffa.
C'è però da sottolineare che qui, complice un hardware nettamente più performante, l'effetto ottenuto è infinitamente superiore.
La lana al centro di tutto
Tutto, quindi, è formato da lana, dagli elementi sullo sfondo, ai nemici in primo piano, fino allo stesso protagonista Yoshi.
Tale aspetto, come già detto, è strettamente collegato al gameplay, pur senza abbandonare le basi a cui la saga ci ha abituato.
Yoshi's Woolly World si presenta come un platform dove il nostro personaggio ha a disposizione dei gomitoli di lana da poter lanciare per creare delle piattaforme su cui camminare e grazie alle quali è possibile raggiungere posti normalmente non accessibili.
L'obbiettivo è ovviamente quello di sfruttare questa meccanica per avanzare nei livelli, riuscendo al contempo a scoprire i segreti che sono in essi nascosti.
La vera novità rispetto al passato, tuttavia, è rappresentata dalla possibilità di interazione con l'ambiente che permette che lo splendido stile grafico non venga percepito dal giocatore solo come un mero elemento stilistico.
È pertanto possibile tirare i gomitoli per distruggere letteralmente delle parti di ambientazione, come può essere una parete dietro alla quale si celano delle gemme da raccogliere.
Un altro esempio è dato dal fatto che lanciando un gomitolo contro un nemico questo si ritroverà legato e verrà reso per un breve periodo di tempo del tutto inoffensivo.
Nella sezione che abbiamo potuto provare delle tre messe a disposizione, l'interazione ambientale pareva abbastanza uniforme per tutta la durata del livello.
Speriamo quindi che tale feature sia ben radicata in tutto il gioco e, se così sarà, essa rappresenterà sicuramente una marcia in più in grado di aggiungere profondità al titolo.
Da soli è bene, in coppia è meglio
Un’altra caratteristica fondamentale di questa nuova avventura di Yoshi si riscontra nella piena integrazione del multiplayer.
La componente multigiocatore con un amico si rivela infatti la maniera migliore attraverso la quale godersi Yoshi's Woolly World.
Non solo ai fini del divertimento, ma anche per motivazioni di gioco.
Il secondo giocatore può collaborare alla risoluzione di alcuni enigmi altrimenti impossibili da completare nel gioco in singolo.
Uno dei due compagni può infatti mangiare l'altro, trasformarlo in un gomitolo e lanciarlo verso luoghi ai quali l'accesso era prima negato. Qui il secondo Yoshi tornerà alla sua forma originaria e potrà esplorare il resto del livello.
L'accuratezza del level design risulterà così centrale per la piena riuscita della formula in coppia, ma non abbiamo nessun dubbio che i membri del team di sviluppo e Nintendo, maestra nel creare giochi con level design eccelsi, riusciranno nella difficile impresa.
L'unico dubbio, invece, riguardo al titolo Good-Feel è quello riguardante la difficoltà generale, che sembra decisamente tarata verso il basso.
Se da un lato ciò è evidentemente fatto per avere un bacino d'utenza più ampio che si interessi al titolo, dall'altro questo potrebbe non trovare consenso verso i più esperti ed esigenti.
La co-op da comunque modo di mascherare in parte il problema, portando il divertimento in primo piano, ma crediamo che nell'avventura in singolo la bassa sfida potrebbe dare pochi stimoli per proseguire nell'avventura.
Senza però avere prove certe al riguardo, lasciamo questa riflessione per ultima, rimandando il giudizio ad un'analisi più accurata.
Un 2015 pieno di morbidezza
Yoshi's Woolly World si presenta come un titolo davvero interessante, in grado di sorprendere per il particolare aspetto grafico che lo caratterizza e non solo.
Il gioco Good-Feel non rappresenterà probabilmente una delle punte di diamante della line-up di Nintendo per il 2015, ma siamo certi che sarà in grado di divertire, soprattutto se giocato in compagnia.
L'unica perplessità riguarda il gioco in singolo, che, complice una difficoltà troppo bassa, potrebbe dare pochi stimoli per proseguire nell'avventura.
Aspettiamo comunque di vedere il prodotto finito prima di giudicare, sperando che Yoshi's Woolly World arrivi presto sul mercato, per vivere il prima possibile una delle più vellutate ed avvolgenti esperienze videoludiche degli ultimi anni.

Amante fin da bambino del mondo dei videogiochi, dopo un continuo scroccare partite con l'Atari di cugini vari, ho iniziato a fare sul serio nel 1987, quando in casa arrivò il mitico NES. Inutile dire che da quel momento, per me esistevano solamente Mario e soci. Con il passare degli anni e i migliaia di giochi passati sotto le mie grinfie, ho iniziato ad avere un sentimento di tolleranza anche verso SEGA, per poi entrare nel mondo Playstation e PC. Praticamente non ho mai perso una console Nintendo da trent'anni a questa parte. Questa mia passione viscerale per i videogiochi, nata nelle sale giochi anni '80, mi ha portato a collaborare per otto anni con Spaziogames.it, mentre nel frattempo in me nasceva l'idea di creare Gamesnote.it, una piattaforma libera e indipendente.