Ci sono giochi che diventano iconici di alcune software house o console, titoli che ne fanno la storia e che si innalzano sopra tutto il resto. Gears of War è stato per Xbox 360 una delle serie più amate e che ha conquistato il cuore di ogni appassionato che avesse la console crociata di Microsoft, Epic Games aveva davvero centrato tutto con questa saga, riuscendo a tratti a raggiungere ed eguagliare Halo come simbolo stesso di quella console. Un’eredità non pesante, pesantissima è stata lasciata ai ragazzi di The Coalition per rilanciare il franchise con una nuova avventura che facesse dimenticare la brutta parentesi di Judgement e dopo 10 anni ridare una nuova linfa alla creatura di Clifford "Cliff" Michael Bleszinski. Ho amato Gears, mi sono innamorato del suo gameplay e della trama avvincente, senza dimenticare il multiplayer online che per uno sparatutto in terza persona era il top. Gears 4 l’ho giocato moltissimo prima di giudicarlo e sebbene sia un ottimo titolo, siamo lontani dai fasti di un tempo e si vede proprio la mancanza di coraggio e innovazione di cui aveva bisogno. Insomma se anche i Santa Monica hanno messo mano a God of War per rinnovarlo, ci saremmo aspettati lo stesso per il titolo Microsoft. Ma andiamo con ordine e vediamo di fare chiarezza su quello che è un gioco attesissimo ma che lascerà l’amaro in bocca a tanti.
L’arma più bella mai creata…
Chiunque ricordi le gesta narrate nella trilogia di Gears of War made in Epic ricorderà l’epicità della guerra tra le Locuste e i COG, altrimenti il gioco ci farà rivivere i momenti più salienti con l’inizio di questa nuova trilogia. Un po’ tutorial, un po’ un breve racconto di ciò che è accaduto e poi via, subito a prendere in mano la nuova realtà dove ci collocherà questa avventura. Eviteremo gli spoiler, la trama è di perse già piatta e priva di mordente che sprecare quei pochi momenti che si salvano sarebbe un oltraggio. La solfa non è cambiata come immaginerete, saremo sempre a combattere per salvare il mondo, questa volta però non bastavano le Locuste, quindi ci si sono aggiunte delle fazioni robotiche dei COG, di cui non facciamo parte visto che noi saremo con gli Estranei (una seconda società che si dissocia da quella “ufficiale”), e lo Sciame. La campagna è davvero il punto debole di tutta la produzione, il protagonista è JD Fenix, figlio del leggendario Marcus e uno dei problemi è qui, davvero un personaggio anonimo e senza carisma che non ha la cazzutaggine del padre e non riesce mai, ma proprio mai, a convincere lungo le vicende di questo primo capitolo. La storia scorre senza intoppi, ma in maniera cosi piatta e scontata che non ci saranno mai scene o momenti epici come visto nei capitoli di Epic, nemmeno un colpo di scena a darci uno scossone, facendoci passare tutto il tempo a giocare giusto per farlo, per finirla, per vedere cosa vogliono raccontarci i ragazzi di The Coalition. Se la storia non è il massimo il gameplay è invece quello di 10 anni fa, identico, solido ancora oggi e massiccio ma essenzialmente tutto ciò che ci sentiremo è di giocare a una sorta di remastered, dalle coperture ai colpi perfetti per non inceppare l’arma, alla motosega che resta sempre bella da usare. Ci troviamo di fronte ad un titolo che consigliamo di giocare in co-op e ai livelli di difficoltà alti, per avere un po’ di sfida e dare un senso a quella che altrimenti è senza dubbio più un omaggio dei programmatori ai vecchi Gears, con level design che non brillano e quella maledetta sensazione di già visto, già giocato, scontato come poche altre cose che ci accompagnerà dall’inizio alla fine, senza ovviamente darci nessuno stimolo per una eventuale seconda run. Se fosse solo per la campagna questo quarto capitolo sarebbe una delusione su tutti i fronti, ma per fortuna Gears of War era, è e probabilmente sarà, il miglior esponente per gli sparatutto in terza persona quando si parla di Orde e multiplayer online. Allora via, andiamo a parlare di cose serie, di quello per cui vale la pena comprare il gioco e che ci terrà impegnati per ore e ore, perché la campagna alla fine potrete prenderla anche come un grande tutorial se proprio vogliamo.
Che la carneficina abbia inizio
Non ho mai amato molto il multiplayer online dei FPS, non per i camperoni ovviamente, ma devo ammettere che Gears of War ha da subito avuto un ascendente strapositivo verso di me. Bellissimo, semplicemente stupendo, la parte relativa all’online è sempre stata la mia preferita in ogni capitolo e in questo quarto episodio sono state fatte le cose anche meglio che in passato. Si, almeno sul multiplayer i The Coalition hanno avuto un po’ più di coraggio rispetto alla modalità storia e il gioco alla fine si salva proprio a questo. Lasciamo perdere quindi la trama poco accattivante e i personaggi privi di carisma per andare a fare sul serio grazie alla nuova Orda 3.0, una modalità giocabile in co-operativa che porta l’originale su nuovi standard sia qualitativi che di divertimento. Potremo scegliere tra alcune classi quale utilizzare e migliorarne le abilità attraverso una serie di card ottenibili giocando, proprio con una progressione del nostro armamentario che personaggio che avremmo voluto vedere anche nel single player. Tutto molto bello come sempre, l’azione di gioco è inutili dire che è veloce, spietata e dannatamente cattiva. Gears nel multiplayer è meraviglioso e non fa sconti, se non siete dei vecchietti che ci hanno giocato per ore vi ritroverete sempre disintegrati in mille modi diversi, anche se attaccare una granata e sempre uno dei più appaganti. Per venie in aiuto dei novellini i programmatori hanno anche avuto la brillante idea di dividerci in base alle nostre abilità. Scelta che condividiamo perché se da un lato permette di prendere dimestichezza con i comandi e le aree di gioco a chi si approccia per la prima volta con la serie, dall’altra lascia i veterani liberi di giocare tra di loro con battaglie di alto livello che grazie ai 60fps e la maggior velocità risultano anche più godibili che in passato. Non sappiamo come andrà a finire per ciò che concerne il supporto al gioco da parte di The Coalition, impegnata anche con i prossimi capitoli, ma speriamo che Microsoft punti forte sul multiplayer con aggiornamenti e segua la community visto l’alto tasso di competitività che il gioco propone in questa veste e che, secondo tutti, sarebbe perfetto per gli e-sports.
Togliamo un po’ di polvere da sti Lancer
Tecnicamente parlando ci troviamo di fronte a un titolo di prima classe, se parliamo della versione PC non ci sono davvero problemi e il titolo scorre liscio con i suoi 60fps con dettagli elevati. Certo la versione Xbox One soffre nella modalità campagna di alcuni cali di frame, qualche sbavatura nelle texture ed effetti visivi non pulitissimi a differenza della controparte Windows. L’Unreal Engine fa il suo dovere ma non siamo più ai tempi dei primi Gears su Xbox 360 che facevano cadere le mascelle, qui ci troviamo di fronte a un livello di dettaglio altissimo per ciò che concerne volti e animazioni, ma che perde in stile e level design con poca “epicità” delle aree di gioco. Un lavoro tutto sommato più che sufficiente e il minimo che ci potesse aspettare, anche se un tempo Gears of War era anche sinonimo di “graficone”.
Pro
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La miglior esperienza multiplayer in terza persona
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Orda 3.0
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Lo abbiamo detto multiplayer online??
Contro
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La storia non prende mai il giocatore
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Personaggi e nemici poco carismatici
Conclusioni
Non c’è molto da dire su Gears of War 4, la campagna in single player delude e non riesce a rendere giustizia alla mitica guerra che nei primi tre capitoli abbiamo vissuto. Tra personaggi privi di carisma, nemici piatti, zero colpi di scena e una struttura poco propensa alla libertà di esplorazione ci ritroveremo a giocarla e finirla più per dovere che per piacere. Se dovessimo fermarci qui potremmo anche paragonare questo nuovo inizio dei The Coalition al fallimentare Judgement, dove si salva forse più per il fatto che sembra un omaggio al capostipite che per altro. Per fortuna però un pezzo importante del cuore del franchise non delude, anzi riesce a darci quelle emozioni e quella brezza di aria fresca che riporta sulla giusta carreggiata questo prodotto, parliamo ovviamente del multiplayer. Il pvp in Gears è sempre stato importante e grazie alle, poche ma mirate, migliorie dell’Orda 3.0 nessun giocatore, sia di vecchia data che novizio, potrà fare a meno di catapultarsi in quelli che sono tra gli scontri più violenti e divertenti che un gioco possa offrire, con una serie di soddisfazioni che difficilmente si possono avere con altre tipologie di gioco. Se avete amato la serie e per voi Marcus è un’icona che può stare senza problemi al fianco di Master Chief vi consigliamo caldamente di non perdervi questo gioco, magari evitatevi la storia, mentre per chi vi si avvicina per la prima volta la consapevolezza è che si tratta di un titolo altamente votato al multiplayer online competitivo ma che è IL migliore nel suo genere.
8.0 1

I videogiochi li ha scoperti con Star Force, da allora è stato amore puro. Dal 2000 recensisce giochi di ogni genere e forma, passando per tutti i maggiori siti del settore in attesa del Dreamcast 2 e il riscatto di Sega.