Red Dead Redemption 2 – Recensione del nuovo titolo Rockstar
Recensione

Red Dead Redemption 2 – Recensione del nuovo titolo Rockstar

Pronti ad affrontare il selvaggio ovest?

  • Versioni: PS4 Xbox One
  • I giochi di Rockstar sono sempre stati per me titoli ben poco considerabili capolavori, ottimi prodotti d’intrattenimento ma nulla che lasciasse il segno. Insomma GTA è il re del cazzeggio videoludico ma tutto è fine a se stesso, anche Bully l’ho dimenticato facilmente. Poi arrivo quel Red Dead Redemption che per me è il vero titolo di punta del team, quello in cui si sono impegnati maggiormente a creare qualcosa di nuovo e lasciare una vera impronta in questo settore. Proprio per questo il nuovo capitolo lo attendevo con ansia, specialmente dopo le grandi delusioni ricevute dai vari sequel usciti in questi anni, tutti titoli mediocri che dimostrano come certe serie non si possano serializzare e crearne un capitolo all’anno. Ubisoft è quella che dovrebbe prendere esempio, infondo quanti anni passano tra un GTA e l’altro? Ma anche uno Zelda o un Uncharted? I veri capolavori in questo settore necessitano di anni per essere sviluppati, creati con la cura e la passione che gli conviene e non si può pretendere di paragonarvi giochini che hanno un nuovo episodio dopo nemmeno 11 mesi. E’ ovvio che il titolo che andiamo a recensire sia un Capolavoro assoluto, che va a dettare nuovi standard nel settore e che affiancandosi all’ultima avventura di Link mostra come devono essere creati gli open world, resta però il rammarico dell’utenza odierna che non apprezzerà RDR2 come dovrebbe proprio per la sua ambientazione e natura. Nella speranza di essere smentiti e di vedere questo gioiello vendere lo stesso numero di copie di GTA5 andiamo a vedere perché è indispensabile per ogni possessore di Xbox One (la versione da noi testata) e Playstation 4.

    Quando un cavallo basta e avanza come mezzo di trasporto

    La storia in Red Dead Redemption 2 è ben delineata, con le missioni principali e secondarie, non andando a inventare nulla di nuovo se non l’interazione che tutto il mondo di gioco subirà a ogni nostra scelta. Nei panni di Arthur Morgan e la sua banda avremo l’opportunità di vedere riprodotta l’essenza stessa del Far West in una riproduzione storica molto realistica, nella quale noi saremo il diligente capo che andrà in giro da solo a recuperare soldi, provviste e fare un po’ ciò che desidera, per poi sfruttare la “famiglia” che ci attenderà nel nostro accampamento per interagire con ogni personaggio e la trama principale. Ogni nostro compagno ha la sua storia, le sue vicende da portare a termine e tante altre cose che potranno svilupparsi o meno a seconda delle nostre decisioni di aiutarli o no, sarà quindi fondamentale avere con tutti un determinato livello di rapporto, preferibilmente buono, per avere il loro aiuto in missione. Anche i personaggi non giocanti si andranno a interfacciare con noi seguendo una serie di parametri diversi, non avremo infatti un dialogo uguale con la stessa persona praticamente mai perché questa osserverà il nostro livello di reputazione in quella città, come siamo vestiti, se siamo puliti o meno ecc Eh già, uno degli aspetti più importanti da sottolineare è che Rockstar ha puntato moltissimo sul realismo e sull’immedesimazione del giocatore nell’ambiente di gioco. Se pensate di andare in giro sporchi di sangue come nulla fosse vi sbagliate, ma non solo perché nel corso del passare dei giorni dovremo nutrirci, ed è fantastico vedere come anche graficamente si veda quando siamo sciupati. Barba e capelli crescono con il passare del tempo e quindi toccherà a noi prenderci cura di tutto, anche del nostro fedele cavallo che, sebbene cambieremo spesso visto che nelle sparatorie è un bersaglio facile, aumenterà le sue abilità man mano che avremo un maggior affiatamento con esso. Ecco quini i punti che, come dicevamo, ci portano a pensare che il titolo non si adatti a tutti come le altre produzioni del team e che questa fantastica attenzione ai dettagli e particolari cosi realistica non possa essere digerita dalla massa, insomma i casual che comprano GTA per cazzeggiare qui avranno ben poco pane per i loro denti. Le cose da fare nel gioco sono tantissime, ma saranno sempre utili, non fine a se stesse, proprio come i mini-giochi presenti che non serviranno solo a fare soldi ma anche ad aprire nuove opzioni in alcuni dialoghi e cosi via. Non ci sono cose superflue nel gioco, l’andamento è lento e ragionato proprio perché quel periodo storico era cosi, bello e selvaggio e con davvero poco spazio a interazioni di svago. Nonostante poi l’ambientazione bisogna applaudire gli sviluppatori per essere riusciti a creare delle missioni secondarie davvero uniche, per la maggioranza ben diversificate e per nulla ripetitive, dando un’altra lezione a tante altre società ma anche ai giocatori stessi che dovrebbero iniziare a non comprare certi “more of the same” ogni anno.

    Una vera sparatoria non è divertente

    Tutto molto bello, Red Dead Redemption 2 è per un appassionato un gioco impossibile da amare. Ma attenzione però, perché nonostante possiate fare di tutto e affrontare ogni missione come e quando volete, oltre a darvi una libertà quasi paragonabile a quella di Breath of The Wild, stiamo parlando sempre di uno sparatutto quando entriamo nel vivo dell’azione. Ecco, se il gioco è lento nella narrazione, nell’esplorazione e vi farà ragionare molto su come sopravvivere, le sparatorie non potevano essere rappresentate in modo diverso. Tantissime armi non sono certo paragonabili a quelle moderne, quindi iniziate a concepire che la ricarica è molto lenta, i colpi si distanziano maggiormente e che le pistole e fucili non sono quelli di GTA o di altri sparatutto, perché qui l’unica cosa videoludica presente è il Dead Eye, ovvero il classico rallentamento del tempo per farci eseguire qualche morte spettacolare che sin dai tempi di Max Payne di delizia nei maggiori titoli del genere. E’ ovvio che gente abituata a giocare a sparatutto frenetici e veloci debba adattarsi a questo stile di gameplay, fondamentale è intatti l’anima western che il gioco ci offre e comprenderla a pieno per potervisi immergere, perché qui è fondamentale coprirsi, avere un’ottima mira e sprecare meno munizioni possibili, senza dimenticare la manutenzione delle nostre armi che con l’usura potrebbero avere un’efficacia precarica. Ottima anche l’IA sia dei nostri compagni che di tutti i nemici, si nota proprio quel cercare di ripararsi e prenderci alle spalle ed evitare uno scontro aperto, seppur bisogna segnalare che ogni tanto i nostri sono sin troppo aggressivi non curandosi troppo di sprecare proiettili come se non ci fosse un domani. Tutto questo realismo, questo cercare di riprodurre in maniera fedele la vita di quel periodo storico non potrebbe dare la stessa sensazione di immersione necessaria al giocatore se non fosse per il motore grafico. Su Xbox One X stiamo parlando di qualcosa di magnifico, con scenari spettacolari che ci faranno fermare ad ammirare ogni dettaglio, ogni paesaggio o tramonto. Ovviamente siamo di fonte a delle animazioni impeccabili, si anche del nostro destriero (anche qui Ubisoft prendi nota) e dei volti realistici che riescono a dare ancora più spessore e personalità a personaggi che sono caratterizzati davvero divinamente. Inutile sprecare parole, tecnicamente non c’è di meglio per il genere open world e i difetti li possiamo riscontrare soltanto noi italiani, perché signori va bene tutto ma quando incassi milioni di dollari con i tuoi giochi potresti avere anche l’accortezza di doppiare nella nostra lingua il tuo gioco considerando che, abbiamo tra i migliori doppiatori ludici in circolazione. E invece niente, dei sottotitoli che spesso non sono nemmeno precisissimi nella loro traduzione.

    Pro

    • Troppi da elencare

    Contro

    • Spendeteli sti soldi per i nostri doppiaori

    Conclusioni

    Red Dead Redemption 2 è un Capolavoro che dimostra la differenza tra chi i tripla A li sa fare e chi spaccia giochi mediocri per titoli di classe. Riesce a evolvere il suo prequel in tutto, portando una liberta narrativa e di esperienza ludica vista soltanto nell’ultimo Zelda. Un’open world dev’essere cosi, non si può tornare indietro, la libertà che deve avere un giocatore non deve avere nessun limite. Peccato per il parlato in italiano, perché avrebbe enfatizzato una storia di per se ottima, ma per il resto siamo di fronte a un titolo tecnicamente superbo. Purtroppo non è un gioco per tutti, la sua natura e il suo estremo realismo nel riprodurre la vita del selvaggio ovest lo rende un titolo adatto solo a chi ama quest’ambientazione o che sia disposto a provare a immergervisi poiché l’azione di gioco è lenta e ragionata in tutto, dall’esplorazione, al crafting per finire con le sparatorie.

    9,5 1