Era il lontano 1998 quando Banjo-Kazooie dava quella boccata di ossigeno al Nintendo 64, console sulla quale i titoli latitavano e non per brevi periodi. Era l’epoca d’oro di Rareware, gli anni migliori in cui passando dal 2D al 3D si poteva iniziare a esplorare e ideare nuovi gameplay. Proprio con questo spirito innovativo e grazie alla freschezza dell’epoca il platform con i due simpatici animali ebbe un enorme successo, senza contare che il gioco era meraviglioso e superiore a sua maestà Super Mario 64. Da quel periodo in avanti tantissime cose sono mutate e il genere si è evoluto, maturando e trovando sempre in Nintendo e Sega le case che ne sanno ancora sfruttare in modo migliore le peculiarità. Se Sonic con gli ultimi titoli sembra essersi un po’ ripreso dalle schifezze viste in passato con il suo nome, Mario resta il sovrano indiscusso in tutte le salse. Oggi però i programmatori di Playtonic, quasi tutti reduci della Rare di quel periodo, ci presentano questo Yooka-Laylee, titolo che è stato finanziato con successo su Kickstarter, che in qualche modo non vuol fare altro che riportarci indietro di 20 anni con tutte le problematiche che nel mondo ludico questo comporta.
A 18 anni bastava una TV a tubo catodico e un tridente tra le mani…
Il cattivone di turno desidera impossessarsi di un libro magico che permette di conquistare il mondo, cosi non resta che ai nostri impavidi eroi Yooka e Laylee cercare di fermarlo. La trama è banale e semplice come è giusto che sia, il titolo è infatti pervaso da questa atmosfera colorata e gioiosa che cerca di porre le sue basi sul sistema di gioco e non sulla narrazione. Il punto è che per realizzare il titolo i programmatori hanno deciso di proporre cosi com’era la struttura per i platform usata 18 anni fa, cosa che purtroppo non riesce a coinvolgere oggi e decisamente ci sarà un motivo per cui è stata accantonata. Sostanzialmente ci ritroveremo con dei piccoli mondi da esplorare, tutti pieni di piccole missioni da portare a termine per raccogliere le Pagie, speciali pagine di un misterioso libro in grado di fermare il malvagio Capital B, che ci consentiranno di accedere ad altri mondi. Proprio come in passato ogni livello non è in ordine, ma potrà essere visitato in base alle nostre scelte e al numero di Pagie recuperato, senza dimenticare ovviamente il classico backtracking che ci costringerà a tornare in livelli già esplorati per poter accedere a zone che prima non potevamo, questo grazie alle abilità che sbloccheremo proseguendo nell’avventura. Raccogliendo le magiche piume e usandole come moneta da Sir Biss, che come precisato prima ci donerà nuove mosse per combattere, esplorare o anche per attivare interruttori che ci faranno accedere ad aree segrete. La struttura di gioco è quindi molto classica, vecchia scuola come si direbbe in questi casi, e da un certo punto di vista potrebbe anche funzionare peccato però per tutto il resto, che invece andava modernizzato eccome. Intanto è utile sottolineare come i ragazzi di Playtonic abbiano farcito il gioco di battute e riferimenti a giochi o console del passato, spesso esagerando e non riuscendo a ottenere quella risata o quel sorriso malinconico che si sarebbe voluto sollecitare. Di questi elementi il titolo è pieno e davvero, detto da uno che c’era all’epoca, alla lunga è più una rottura che altro. Se la struttura può essere accettata anche se vecchia nella sua impostazione, il sistema di controllo e i puzzle e missioni che propone il titolo stesso non sono presentabili nel 2017, senza se e senza ma. Non è questione di nostalgia e nemmeno di sentirsi dire che lo scopo del titolo era riproporre un Banjo-Kazooie ai tempi nostri, qui siamo al limite del plagio e non di fronte a un erede spirituale dei capolavori targati Rare.
Omaggiare, istruzioni su come non farlo!
Che il platform sia pieno di riferimenti a giochi del passato, sia con i minigames che propone che per lo stile che ha, è purtroppo un gioco mediocre che non riesce a raggiungere la qualità dei titoli a cui s’ispira e che nel corso dell’avventura più che felicità per rivivere quelle sezioni di gioco che hanno costituito la nostra crescita farà scaturire solo nostalgia di quegli anni e il desiderio reale di prendere in mano quei giochi. In pratica questi due animaletti ci spingeranno solo a cercare di rigiocare ai classici del genere, in qualsiasi forma possibile. Non il massimo come risultato. Tralasciando comunque le scelte fatte in fase di sviluppo non siamo per nulla contenti nemmeno per ciò che concerne la parte tecnica del titolo, che tra animazioni legnose e con un numero di animazioni bassissimo, un level design poco ispirato sia per le ambientazioni che per la conformazione dello stesso ci porterà a rimpiangere ancora maggiormente i cari titoli di Rare. Sebbene la divisione per stagioni nei mondi ci sia sempre, con quello classico innevato o il deserto, in realtà non cambia nulla a livello di gioco e le abilità sbloccabili sono da utilizzare ovunque e non in specifici posti, appiattendo il livello di difficoltà che già di suo non è elevatissimo. Parlando più tecnicamente i problemi legati al sistema di controllo e di salto si fanno sentire, specialmente nelle fasi avanzate del gioco, mentre la telecamera è quella del 1998 ovvero uno schifo che tirerà fuori il peggio di noi. Ecco, anche dal punto di vista grafico siamo di fronte a un prodotto di 20 anni fa e proprio per questo inaccettabile, andando oltre le intenzioni dei produttori. Ci sono tantissimi titoli che usano stili del passato, che sfruttano il meglio che alcuni generi avevano, riuscendo però nel contempo a modernizzarli, dargli quel valore aggiunto che li rendesse prodotti del 2017 a tutti gli effetti e non titoli che qualche porta spazio tempo ha portato qui direttamente dal passato, perché questo sembra Yooka-Laylee, un titolo sviluppato nel 1998 e uscito oggi.
Pro
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La struttura di gioco funziona anche oggi
Contro
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Il sistema di controllo non è sempre preciso
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La telecamera è da riprogrammare
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Mediocre in ogni cosa
Conclusioni
Se avete i capelli bianchi e avete vissuto l’epoca migliore per i platform, passando dallo SNES al Nintendo 64, allora questo Yooka-Laylee potrebbe affascinarvi, riportandovi indietro di 20 anni in tutti i sensi. La sensazione di essere di fronte a un titolo uscito in quel periodo è fortissima, gli elementi introdotti per omaggiare i migliori giochi del passato stonano però e tra un sistema di controllo non sempre preciso e una telecamera da bestemmie il consiglio è quello di recuperare uno di quei capolavori e lasciar perdere questo. Se invece siete dei giovani giocatori e volete avere il piacere di provare com’erano una volta questi titoli, bhè il retrogaming ha mille modi di soddisfare le vostre curiosità, il gioco di Playtonic purtroppo ha solo quello di far rimpiangere ai nostalgici la mancanza di qualche versione HD di quei capolavori.
5.0 1

I videogiochi li ha scoperti con Star Force, da allora è stato amore puro. Dal 2000 recensisce giochi di ogni genere e forma, passando per tutti i maggiori siti del settore in attesa del Dreamcast 2 e il riscatto di Sega.