Retro Weekend: Crash Team Racing
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Retro Weekend: Crash Team Racing

L’eterno rivale di Mario Kart

  • Versioni: Retrogames
  • Crash Bandicoot è una delle IP di punta del periodo appartenente alla prima PlayStation. L’iconico personaggio creato da Naughty Dog, attualmente noti per le serie di Uncharted e The Last of Us, ai tempi conquistò pubblico e critica, entrando di prepotenza nelle case di tutti i possessori della console 32 bit di Sony. A seguito del successo del primo capitolo del carismatico marsupiale, Naughty Dog decise di realizzare uno dietro l’altro i due rispettivi successori.

    La trilogia classica di Crash Bandicoot è indubbiamente la più amata dai fan, a maggior ragione per il fatto che i sequel della generazione successiva non siano stati entusiasmanti, seppur il disastro sia arrivato con il pessimo Crash of the Titans. Activision, ormai proprietaria del brand, ha rimediato all’oscuro passato del peramele proponendo il validissimo remake N. Sane Trilogy, realizzato da Vicarious Visions. Pur non essendo un episodio nuovo di zecca, con quest’ottimo rifacimento almeno è possibile rivivere sotto una nuova luce i capitoli che hanno segnato la storia ed il successo della serie.

    Tuttavia, Naughty Dog non ha creato soltanto la trilogia classica di Crash Bandicoot, ma ha anche realizzato un titolo spin-off che rivaleggiasse contro l’immortale Mario Kart. Si tratta di Crash Team Racing, uscito nel 1999, sempre per la prima intramontabile PlayStation. L’obiettivo di Sony e Naughty Dog era quello di contrastare il superbo Mario Kart 64 di Nintendo. Riuscirono nell’ardua impresa?

    Crash Team Racing Screenshot

    Fino all’ultimo giro

    Bisogna dire che Crash Team Racing, così come Diddy Kong Racing di Rare, rimane un titolo fortemente ispirato alla potentissima serie di Nintendo nata su Super Famicom. Ciononostante, sia il prodotto di Rare che quello di Naughty Dog dispongono di una modalità avventura davvero sensazionale ed ancora oggi vien da chiedersi come Nintendo non ce la ficchi nel suo Mario Kart. Sono ormai anni che chi vi scrive ci spera, perché dalle fucine della grande N possono fuoriuscire grandissime cose e dopo la sua introduzione in Mario Tennis Aces, la speranza che possa finalmente giungere in un ipotetico Mario Kart 9 è altissima.

    Tuttavia, è di Crash Team Racing che stiamo parlando. Un titolo molto amato dai fan del marsupiale e dai nostalgici degli anni ’90. Nonostante tutto, però, è uno di quei giochi che non ha mai ricevuto un’operazione di restyling, né è stato riproposto in qualche collection o remastered. Proprio come la trilogia storica; solo che ora il remake ce l’ha. Sarebbe bello che anche questo titolo ricevesse lo stesso trattamento (non è da escludere che ciò accada). Nel mentre che ci lasciamo trasportare dai sogni, andiamo a riscoprire perché il famigerato CTR sia così venerato dai videogiocatori.

    Sebbene Mario Kart rimanga uno degli emblemi del divertimento puro e della distruzione delle amicizie più longeve e sacre, Crash Team Racing si fa forza di una componente single player decisamente più accattivante, con appunto l’adventure mode di cui abbiamo parlato sino ad ora. Scelto il personaggio, entriamo subito nel vivo dell’azione: la Terra è minacciata dall’alieno, Nitros Oxide, intento a conquistare il pianeta. Egli si è proclamato il pilota più veloce della galassia e quindi sarà compito di Crash e compagni, fermarlo. Ogni personaggio avrà i suoi intenti, chi buoni e chi malvagi, ma ciò non cambia l’obiettivo primario del gioco. Nella modalità avventura il giocatore si farà strada tra vari livelli (in questo caso, circuiti) con lo scopo di vincere le gare e raccogliere i trofei per arrivare al cospetto dell’arcinemico di turno che per una volta tanto non è il dottor Neo Cortex. I vari circuiti di Crash Team Racing si trovano in un HUB principale in cui è possibile sbloccare sezioni varie, percorsi e gare con i boss vincendo le coppe, ma anche raccogliendo i loghi CTR. Ci sono pure le prove a tempo, immancabili in un racing game. Sconfiggendo i boss, riceviamo delle chiavi che ci permettono di proseguire nell’avventura ed accedere ai mondi successivi, ma ci danno modo di affrontare anche livelli extra in cui a volte vi è solo la challenge CTR, il cui scopo è trovare le rispettive lettere nascoste all’interno del circuito. Per i perfezionisti, completare l’avventura di Crash Team Racing al 100% è una vera e propria sfida, ma è una modalità così ben fatta e costruita che appaga il giocatore e lo porta a rincorrere questo traguardo, senza se e senza ma.

    Crash Team Racing Screenshot 2

    Sana competizione

    Oltre all’adventure mode, non mancano varie modalità come la battaglia, versus mode e altre tipiche di un racing game à la Mario Kart, alcune delle quali disponibili solo in multiplayer (come la battle, per la cronaca). Crash Team Racing non risulta spassoso come il rivale Nintendo in termini di genuino divertimento (non che non lo sia, chiariamoci), però è al contempo più incentrato ad un approccio competitivo ed hardcore. Se nei vari Mario Kart (soprattutto negli ultimi) il gameplay è basato moltissimo sulla fortuna, in Crash Team Racing i power up tornano utili in pista, talvolta indispensabili, ma non fondamentali. Anzi, le vostre abilità al veicolo saranno di vitale importanza per avere la meglio contro i vostri avversari, umani e non che siano.

    Ogni personaggio in Crash Team Racing ha skill differenti alla guida. C’è chi è più bilanciato, chi più abile in velocità, chi nelle derapate e così via. Per questo motivo, oltre ad assimilare i controlli, è necessario anche capire quale pilota si avvicini maggiormente al vostro stile di guida. Assolutamente errato considerare Crash Team Racing un prodotto derivativo ed emulo di Mario Kart. Sebbene nasca da una costola del prodotto Nintendo, il gioiello di Naughty Dog vanta comunque caratteristiche peculiari e tanta originalità. Il feeling, pad alla mano, è completamente differente e, come accennato, pur essendo ovviamente adatto a qualsiasi videogiocatore, si rivolge principalmente ad una fetta di pubblico più hardcore.

    Naughty Dog ai tempi ha confezionato un prodotto davvero brillante, sotto tutti i punti di vista. Divertente, competitivo e con una componente single player di spessore. Gran peccato che la saga sia caduta in basso e la stessa sorte sia toccata anche alla serie spin-off, con Nitro Kart e Tag Team Racing assolutamente non brutti, ma nemmeno lontanamente paragonabili all’impeccabile capitolo uscito per la prima PlayStation.

    Crash Team Racing Screenshot 3

    Articoli Scritto da Ismaele

    Appassionato di videogiochi sin dalla tenera età di 3 anni, scrive per il settore dal 2010 e da allora non si è più fermato. Nutre amore profondo per Nintendo ed i suoi brand, in particolare per quello di The Legend of Zelda. Col tempo, però, ha conosciuto e scoperto tante nuove produzioni, sia odierne che del passato, affinando i suoi gusti e la sua cultura videoludica. Nel tempo perso, ambisce a diventare un game designer ed un compositore-musicista, ma restano sogni chiusi nel cassetto... almeno per ora!